SNIA Viscosa – Stabilimento di Varedo

Il 10 luglio 1917 viene fondata dall’avvocato Riccardo Gualino, a Torino, la società SNIA (Società di Navigazione Italo Americana) con un capitale sociale di lire 5 milioni. Socio di Gualino è Giovanni Agnelli, il fondatore della FIAT. La società si occupa di trasporto marittimo tra Italia e Stati Uniti ma, alla fine del primo conflitto mondiale, si trova di colpo circondata da concorrenti agguerriti che sfruttano i molti mezzi navali non più utilizzati per lo sforzo bellico. Inizia così la differenziazione del business interessandosi alle fibre artificiali e nel 1920 cambia denominazione in “SNIA – Società di Navigazione Industria e Commercio”.

La sede della SNIA a Milano: la Torre San Babila costruita nel 1937 dall’architetto Alessandro Rimini

E’ del 1920 l’acquisizione della “Società Anonima Viscosa di Pavia” dalla “Cines-Seta Artificiale” e della “Società Anonima Unione Italiana Fabbriche Viscosa” – che aveva uno stabilimento a Venaria Reale – mentre, nel 1921, viene acquisita la “Società Italiana Seta Artificiale” che aveva il suo stabilimento a Cesano Maderno. Il passaggio definitivo alla produzione di fibre tessili viene sancito dalla successiva modifica della ragione sociale, avvenuta il 6 novembre 1922, in “SNIA Viscosa – Società Nazionale Industria Applicazioni Viscosa”.

Gli uomini della SNIA. Dall’alto: Riccardo Gualino, Senatore Borletti, Franco Marinotti e Luigi Crosti

Nel 1925 si inizia la costruzione del secondo stabilimento a Torino, in località Abbadia di Stura e, sempre in quell’anno, il capitale sociale della SNIA arriva a un miliardo di lire. Mai nessuna azienda italiana era arrivata a tale volume.

Nel frattempo i rapporti tra Giovanni Agnelli e Riccardo Gualino vanno deteriorandosi soprattutto a causa del diverso temperamento dei due (Agnelli molto misurato e attento agli investimenti, Gualino impetuoso e talvolta avventato), portando alla separazione tra i due: Agnelli lascerà la SNIA nel 1926 e Gualino la FIAT nel 1927.

Nel 1927 viene acquisita al 100% la proprietà del “Gruppo Seta Artificiale Varedo” (fondato nel 1922 da SNIA in joint venture con la britannica Courtaulds) e quindi il pieno controllo degli stabilimenti di Varedo e Magenta. Sempre in questo periodo vengono incorporate per fusione la “Unione Italiana Fabbriche Viscosa” e la “Società Italiana Seta Artificiale”.

Impianti dello stabilimento SNIA di Varedo

La produzione annua di raion passa gradualmente dai 500mila kg. del 1920 ai 9 milioni e 500mila kg. del 1929.

La crisi economica del ‘29 mette in difficoltà tutti i grandi competitor internazionali che operano nel settore delle fibre artificiali: la già citata Courtaulds (inglese), la Glanzstoff (boema), il Comptoir des Textiles Artificiels (francese) e, appunto, la SNIA. Tali difficoltà economiche portano all’uscita di scena del Gualino, proprio nel 1929, sostituito da Senatore Borletti. La figura di Riccardo Gualino era inoltre invisa al regime fascista in quanto non ne aveva mai sposato la dottrina e, al contrario, era persona molto vicina a mondi “non allineati” quali quello dell’arte, del teatro e della cultura in genere. Infine il crack della Banca Agricola Italiana, di cui Gualino era principale azionista, fu il colpo di grazia che costrinse l’imprenditore a disimpegnarsi dalla SNIA.

Uno di locali dell’asilo per i figli dei dipendenti, interno alla fabbrica, nel raffronto tra quando era in uso (foto archivio CID Torviscosa) e nel 2015

Nel 1937, in pieno regime fascista, Franco Marinotti (già A.D. dal 1934) diventa presidente della SNIA e il 31 gennaio 1938 fonda la S.A.I.C.I. “Società Anonima Agricola Industriale per la produzione italiana di cellulosa” che trasforma una zona paludosa in località Torre di Zuino (UD) in una città-industria modello, cui viene dato il nome di Torviscosa. La possibilità di utilizzare le canne che crescono nella zona per la produzione della cellulosa tessile soddisfa infatti, oltre che gli utili della SNIA, la necessità della propaganda di regime di celebrare autarchia e indipendenza dalle fonti estere di materie prime. Di tale città-industria si occuperà anche Michelangelo Antonioni che realizzerà, nel 1948 su commissione della SNIA, il documentario “Sette canne un vestito”.
Sempre durante il periodo dell’autarchia fascista la SNIA mette a punto e rende industrialmente profittevole il processo, inventato da Antonio Ferretti, con cui si ottiene dalla caseina il Lanital, materiale sintetico con caratteristiche molto simili alla lana.
Fino al 1931 le fibre sintetiche erano rappresentate praticamente solo dal raion, che è un filo continuo e la grande scommessa di Marinotti è l’investimento di grandi risorse per la produzione del fiocco viscosa, di cui intuisce le potenzialità: una fibra corta che può essere usata da sola o in mescola con altre naturali (cotone e lana). La scommessa è vinta e nel 1934 la SNIA arriva a coprire il 60% della produzione mondiale di fibre sintetiche corte con il suo SNIA-fiocco, superando in questa produzione il colosso chimico tedesco IG Farben.

Oltre alla SNIA, in Italia, un player di tutto rilievo nel campo delle fibre artificiali è la “Cisa Viscosa” di Pavia (nata dalla Cines che produceva pellicole cinematografiche col procedimento della nitrocellulosa), che ha impianti anche a Padova, Roma, Rieti e Napoli. Nel 1939 la SNIA acquisisce il controllo della CISA Viscosa e, per ottimizzare la commercializzazione dei prodotti, si allea con la valdostana Châtillon creando la ”Italviscosa”.

Il gruppo SNIA esce dal secondo conflitto mondiale con gli stabilimenti pesantemente danneggiati e l’opera di ricostruzione è ingente. Nel frattempo la produzione del fiocco si specializza e raffina sempre di più, arrivando a comprendere fiocco ad alta resistenza (da cui deriverà il koplon, fibra polinosica) e fiocco tinto in pasta. Nel 1951 una nuova joint venture con la Courtaulds porta alla conversione dello stabilimento di Magenta alla produzione del raion all’acetato, con la denominazione di “Novaceta”.
E’ infatti del dopoguerra l’impegno sempre più forte della SNIA per lo studio e la produzione di fibre interamente sintetiche. La maggiore di queste è il “lilion”, fibra poliammidica simile al nylon.

Nel 1966 muore Franco Marinotti, padre storico della SNIA, e il suo posto viene assegnato a all’Ingegner Luigi Crosti che era in SNIA, come anima tecnica, dal 1919.

Nel 1968 la SNIA incorpora la società BPD “Bombrini Parodi-Delfino” che, storicamente, si occupa di chimica degli esplosivi (è praticamente l’anima fondante della città di Colleferro, nata attorno a questa azienda e progettata in gran parte da Riccardo Morandi) ma che ha iniziato da tempo anche produzioni tessili e meccaniche negli stabilimenti della citata Colleferro, di Castellaccio di Paliano e di Ceccano.

Il Gruppo SNIA Viscosa nel 1970

Dagli anni ‘70 in poi inizia il lento declino della SNIA, parallelo al declino di tutta la chimica italiana. Nel 1974 viene acquistata dalla Montedison e nel 1980 passa alla FIAT (ora si chiama SNIA BPD). Nel 1998 viene venduta dalla FIAT. Nel 2003 la parte economicamente ancora profittevole di quel che resta della SNIA, il biomedicale, viene scissa dando vita alla SORIN. Anche questa è di breve durata e chiude pochi anni dopo, lasciando uno strascico giudiziario ancora in corso poiché i giudici di Milano sospettano distrazioni di capitale dalla SNIA alla SORIN.
La SNIA S.p.A. termina tecnicamente la propria gloriosa storia il 16 aprile del 2010 quando viene posta in amministrazione straordinaria dal Tribunale di Milano che ne dichiara l’insolvenza.

Per quanto riguarda, nello specifico, lo stabilimento di Varedo, questo cessa la produzione della viscosa nel 1982 e del lilion nel 2003, data della definitiva chiusura. Da allora versa in stato di abbandono.


Foto storiche archivio CID di Torviscosa*

*Le foto di questa galleria provengono dall’archivio on-line del Centro Informazione Documentazione (CID) del Comune di Torviscosa. Sono tutte opera dello Studio Crimella, probabilmente scattate da Vincenzo Aragozzini, particolarmente attivo per la committenza SNIA. Desideriamo ringraziare sentitamente il Sindaco Dr. Fasan per la cortesia e la disponibilità.


Foto storiche


Galleria fotografica


Riferimenti in rete


Bibliografia

  • Gruppo SNIA Viscosa – Ed. SNIA Viscosa – 1949
  • Mezzo secolo di SNIA Viscosa – Ed. SNIA Viscosa – 1970
  • Torviscosa – La città della cellulosa – Ed. SNIA Viscosa – 1941
  • Tecnologia delle fibre artificiali e sintetiche – Vol. 1 – Rayon e fiocco viscosa – Ed. Hoepli – Bruno Scarabelli 1958
  • Tecnologia delle fibre artificiali e sintetiche – Vol. 2 – Filo cupro Raion e fiocco acetato Fibre sintetiche – Ed. Hoepli – Fernando Scarabelli, 1967
  • Le fibre tessili artificiali in Italia dai primi del novecento alla seconda guerra mondiale – Università degli Studi di Pisa – Corso di dottorato in Storia Economica – Dott.ssa Marcella Spadoni, 2000