Nel Gargano, sulle sponde del lago di Varano, sono ancora presenti le rovine dell’Idroscalo Ivo Monti. La costruzione dell’idroscalo iniziò nel 1915, durante il primo conflitto mondiale e l’area venne scelta per la particolare posizione protetta e per la vicinanza all’area di guerra (con gli Austro-Ungarici attestati sulle isole Curzolane).
La decisione di costruire l’idroscalo fu presa dopo un sopralluogo del capo dello Stato Maggiore della marina italiana, Thaon di Revel.
La costruzione avvenne in fasi successive con il graduale ampliamento dell’idroscalo man mano che sorgeva l’esigenza di potenziarne la struttura. I lavori, soprattutto all’inizio, furono estremamente gravosi poichè si dovette superare una serie di ostacoli non indifferenti: dalla malaria alla quasi completa mancanza di infrastrutture di comunicazione.
Il battesimo del volo avvenne, comunque, nel 1916.
Il nome dell’idroscalo viene da Ivo Monti, pilota morto il 6 giugno 1918, durante un volo di ricognizione.
Al termine del primo conflitto mondiale il personale di stanza diminuì sensibilmente per tornare a crescere con lo scoppio della seconda guerra mondiale. Durante il conflitto il ruolo strategico dell’idroscalo fu comunque molto marginale e al termine venne lentamente abbandonato.
Ad oggi (2015) sono ancora presenti molti degli edifici (tra cui, all’ingresso, il corpo di guardia che era affidato ai Carabinieri) usati ormai come ricovero per il bestiame. Di fronte all’idroscalo, su una collinetta, sorge la chiesa di Santa Barbara (edificata nel 1920) anch’essa abbandonata.
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