Questo sito è dedicato alla memoria e alla storia degli edifici abbandonati in Italia.
Presenta delle schede informative su edifici che in questi anni sono stati demoliti, ristrutturati, o che versano in cattive condizioni.
Poiché talvolta questa ricerca è, e rischia di essere, lacunosa, qualsiasi informazione aggiuntiva che ci vorrete dare sarà sicuramente preziosa e ci aiuterà a ricomporre in maniera sempre più precisa il puzzle del passato che tanto ci interessa.
Nel sito troveranno posto anche recensioni di libri e film che hanno attinenza con gli edifici abbandonati.
E’ gradito ogni vostro commento che possa aggiungere ulteriori preziose informazioni e che potrete inviarci utilizzando l’apposito modulo di contatto.
Cristiano Antognotti
Nato a Firenze nel 1969; ha sempre maneggiato macchine fotografiche, un po’ per gioco un po’ perché amante dei ricordi. Questo strumento è diventato oggi, un importante supporto alla sua grande passione: i luoghi abbandonati. Fabbriche, ospedali, vecchie dimore; testimoni silenziosi di un vecchio passato, spesso glorioso, a volte doloroso. Cerca, con i suoi scatti, di ridar vita a questi ambienti, ai loro oggetti. Di dar voce ai muri scrostati e ammuffiti, alle loro storie troppo spesso dimenticate. L’incontro con LostItaly è stato decisivo per riuscire a costruire qualcosa che vada oltre la semplice passione.
Le sue foto sono su flickr.com
Sandro Baliani
Comincia a fotografare e a stampare per suo conto in bianco e nero nel 1969.
Nel 1975 e 76 grazie alla collaborazione per la mostra “Rapporti all’ostiense” scopre il fascino delle rovine moderne.
Da allora e fino all’avvento di internet esplora e fotografa, insieme ad un amico, gli edifici abbandonati scoperti casualmente.
Grazie al diffondersi su internet di notizie e persone dedicate agli abbandoni e all’arrivo del digitale il suo archivio fotografico si amplia notevolmente. Continua comunque ad usare, per il bianco e nero, le fotocamere analogiche e a stampare in proprio, su vari supporti, le sue fotografie.
Il suo sito internet è edificiabbandonati.com/Baliani
Marco Antonio Brambilla
Nato nel quartiere Bovisa, Milano, nel 1977, riceve da subito un imprinting industriale e di periferia, fatto di fabbriche abbandonate, gasometri e profumo di catrame scaldato dal sole. Nel 2006 scopre l’esplorazione urbana, grazie a pagine web come Infiltration.org e il forum uer.ca; nello stesso anno diventa uno dei primi membri della neo-nata community italiana LostItaly. Da subito predilige l’aspetto esplorativo a quello prettamente fotografico e finalmente la sua grande curiosità trova innumerevoli sfoghi che lo portano anche ad indagare sulla storia dei luoghi abbandonati, facendo ricerche on-line e in biblioteca. Il fascino e il rispetto per questi posti sono il carburante della sua passione verso l’esplorazione urbana, che cerca di appagare nei pochi momenti liberi, tra impegni professionali e famigliari.
In rete il suo nickname è Goosebumps, il suo sito web é: theyflyaway.com
Roberto Conte
Nato a Monza nel 1980, ha iniziato a fotografare nel 2006 esplorando aree industriali dismesse dell’hinterland milanese, ampliando poi le tipologie di abbandono e muovendosi su aree geografiche sempre più ampie, esplorando luoghi in tutta Europa e oltre. Noto per la maniacalità nella gestione delle linee e per l’odio viscerale nei confronti dell’HDR, è uno dei primissimi membri di LostItaly, che ha sempre considerato come un gruppo di persone con cui poter coltivare la propria passione in modo sano e con gli stessi presupposti etici. Parallelamente all’esplorazione urbana ha sviluppato un interesse per la fotografia di architettura, in particolar modo per gli edifici brutalisti e per il modernismo negli ex Paesi socialisti.
Il suo sito è robertoconte.net
Gualtiero Costi
Di lui si conosce poco. Si dice sia un vecchio medico che si aggira in ospedali, sanatori e preventori dismessi. La sua figura aleggia in questi luoghi abbandonati portando conforto alle anime di chi vi ha vissuto. Alcuni sostengono di averlo incontrato in ville e castelli disabitati, altri in fabbriche obsolete. La presenza al suo fianco di una giovane e splendida ragazza enfatizza l’alone di mistero che lo caratterizza…
Pare che le sue fotografie si trovino qui
Roberto Diodati
Roberto Diodati è un “business man” di giorno che diventa un fotografo ossessionato durante il tempo libero. Ha da poco compiuto i 60 anni e dice che era un “fotografo” già da prima di essere in grado di leggere il manuale di istruzioni della fotocamera. Ama scattare foto “colorate” e di qualsiasi cosa colorata… Chiese, palazzi, architetture sono il suo soggetto preferito durante i numerosi viaggi per lavoro. La passione per l’abbandono è abbastanza recente e sta recuperando velocemente il distacco dai suoi compagni più esperti. I potenti mezzi di editing e di elaborazione offerti dalla fotografia digitale lo aiutano a creare visioni normalmente non raggiungibili direttamente dalla macchina fotografica come panorami e time-stack. Il suo nome “d’arte” Controtono, esprime questa ricerca di visioni fuori dai canoni classici.
Il suo lavoro è qui
Michele Greco
Nato nel 1980, sin dall’adolescenza è affascinato dalle rovine e dai luoghi “in cui in genere è vietato l’accesso”. Inizia a fotografare edifici abbandonati una volta trasferitosi a Firenze nel 1999. Nel 2008 conosce i fondatori di LostItaly e si unisce al gruppo.
Il suo lavoro fotografico è visibile qui.
Sebastiano Lo Turco
Nato a Milano nei primi anni ’80 osserva incuriosito una città ancora disseminata di fabbriche. Presto però si sposta di qualche chilometro, in campagna. Dagli stabilimenti in via di dismissione passa ai ruderi delle cascine che si stagliano fra i campi di granturco. Entrambe le visioni si depositano profondamente in lui. La sua prima passione è la pittura ma, da adolescente, complice una vecchia Yashica FX3, si avvicina alla fotografia.
Nel 2007, grazie alla rete, scopre con sorpresa di non essere il solo essere umano ad essere irrimediabilmente attratto dai luoghi abbandonati: da ciò che essi celano, da ciò che essi rivelano. Bussa alle porte del gruppo LostItaly grazie a cui imparerà a sviluppare questa esigenza, a darle forma, con rispetto.
Il suo sito è: sebastianoloturco.com
Marco Orazi
Nato in provincia di Roma nel 1975, muove i suoi primi passi con la fotografia analogica utilizzando una Zenith-E, della quale ricorda ancora l’inconfondibile rumore meccanico dell’otturatore e la composta semplicità estetica. La passione in quegli anni di adolescenza raggiunge il culmine quando riceve in regalo una gloriosa Polaroid Land Camera Supercolor 1000, che ancora possiede e custodisce gelosamente. All’inizio degli anni ’90 l’interesse cala e la fotografia rimane chiusa in un cassetto, senza tuttavia essere dimenticata. Nel 2009, ormai in piena era digitale, riemerge la passione per la fotografia. I primi scatti sono eterogenei: dai panorami allo “street”, dai ritratti ai monumenti. Nel 2012, finalmente, cercando nuovi soggetti fotografici si imbatte nel sito di Pietro e, ancor prima di mettere piede in un abbandono, rimane affascinato dalla potenza espressiva di luoghi in cui la vita non esiste più, testimoni silenziosi di un recente passato. E’ solo nel 2014, dopo aver conosciuto altri fotografi con la stessa passione, che si unisce a LostItaly. I suoi interessi fotografici riguardano prevalentemente l’archeologia industriale, della quale testimonia attraverso le immagini veri e propri capolavori di architettura, a volte paragonabili a cattedrali, dove bellezza e funzionalità erano facce della stessa medaglia.
Il suo sito internet è dustandsilence.net
Pietromassimo Pasqui
Nato a Roma alla fine dei favolosi anni sessanta, si interessa sin da ragazzo alla fotografia. Una passione che, per alcuni motivi tediosi che qui eviteremo di elencare, abbandona pian piano. Nel 2005 riprende in mano una macchina fotografica, stavolta digitale, ma gli manca qualcosa, che ancora non sa definire, per poter riprendere a far foto con convinzione e passione vera. Questo qualcosa prende forma, come la più classica delle illuminazioni mistiche, il giorno in cui si imbatte per caso nelle fotografie di Shaun O’Boyle. In quel momento capisce cosa avrebbe dovuto fotografare, da sempre: i luoghi abbandonati. Cercando fotografi italiani che abbiano anche loro questa passione arriva al sito di Sandro e si unisce al gruppo di LostItaly. Negli ultimi anni, uscito miracolosamente dal tunnel oscuro della post-produzione HDR, riscopre la magia della fotografia analogica su pellicola, che riprende a sviluppare e stampare in casa. Le sue foto si trovano in rete seguendo l’hashtag #pigeoneyes.
Il suo sito internet è pigeoneyes.com
Valeria Spiga
Non ricorda l’inizio del suo viaggio.
Ricorda solo il bisogno che l’attirava in questi luoghi dimenticati dall’uomo.
Persi nel tempo, dove la natura si riappropria del suo spazio, del suo mondo.
Memorie industriali, memorie umane, storie di vita dimenticate.
“Porta via soltanto immagini… Lascia soltanto orme…”
Il suo sito è valeriaspiga.com
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